La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



sabato 11 febbraio 2017

Bretagna 5, Tréguier

Capoluogo del Trégor, una delle nove province della Bretagna medievale, Tréguier (Landreger in lingua bretone) antica sede vescovile, è oggi un paese di circa duemila abitanti che ha conservato un centro storico ricco di antichi edifici e di vestigia della sua prosperità lontana. Il borgo è su un colle, poco discosto dalla costa.
A marea alta il porto, situato vicino all'abitato, accoglie le barche che però, quando il livello del mare scende, restano a secco. Il mare è a circa 9 chilometri.
Come in altre cittadine della Bretagna è un cosiddetto porto “de fond de ria”, essendo quest'ultima una lunga insenatura, a volte l'estuario di un fiume, in cui il mare penetra durante l'alta marea.
Tréguier è stato nel passato anche un centro culturale molto importante, il primo nella regione ad accogliere, nel XV secolo, una stamperia.
Attorno alla piazza principale, le vie e la stradine dell'antico borgo medievale si intrecciano tra bei palazzi e case più modeste.
Molte costruzioni sono a graticcio (à colombages) come in Normandia o in Alsazia; altre sono in pietra spesso abbellite da decorazioni o da statuette.
Così descrive la cittadina lo scrittore svizzero Charles Fuster, che fu da queste parti all'inizio del Novecento: Tréguier si presenta a prima vista sotto l'aspetto di vie che, dalla piazza centrale, precipitano con una brusca pendenza fino a una parvenza di porto, a secco appena comincia il riflusso. Uno o due battelli vi sonnecchiano. Vi restano giorni e giorni poiché, soprattutto in terra di Trégor, gli affari vanno a rilento. Un tempo regnava la ricchezza; ma ora non so che aria di stanchezza e di rinuncia pesi su Tréguier. Si direbbe una città pietrificata.
Più di un secolo più tardi, anche se la temperatura piuttosto glaciale non invoglia alla passeggiata, la cittadina ci sembra accogliente e abbastanza viva.
Fino alla Rivoluzione del 1789 Tréguier è stata un'importante sede vescovile.
Oggi di questo passato si conserva la cattedrale dedicata a San Tugdual che fu vescovo nel V secolo, giunto qui dal Galles per evangelizzare la regione.
Ancora oggi Tréguier è una tappa essenziale del Tro Breiz, il pellegrinaggio sui luoghi dei sette santi fondatori bretoni.
La cattedrale ha conservato il suo titolo nonostante Tréguier non sia più sede vescovile.
Il campanile ottogonale è alleggerito e abbellito da aperture di varie forme; grandi vetrate fanno entrare una luce colorata che illumina le pareti interne.
L'interno è austero, domina la pietra, ma è anche molto armonioso ed equilibrato.
Non lontano dalla cattedrale è la casa di Ernest Renan, filosofo e scienziato seguace del darwinismo. Un calvario “della Protesta” fu inaugurato nel 1904 in segno di protesta appunto contro la statua dello scienziato eretta sulla piazza antistante la cattedrale e vista come una provocazione dai clericali del posto.

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