La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



martedì 5 settembre 2017

Campo Imperatore, Rassegna ovina 2017

Tradizionale, come ogni anno la Rassegna ovina di Campo Imperatore riunisce gli allevatori della zona che vengono ad esporre qui le loro greggi. Siamo in Abruzzo, sulle pendici meridionali del Gran Sasso d'Italia nella parte più montana del territorio di Castel del Monte.
Il Corno Grande e le vette della parte orientale del massiccio fanno da sfondo alla piana che si allunga risalendo da est verso ovest là dove una soglia a più di 2000 metri di altezza la separa dalla conca aquilana. (vedi qui)
Siamo arrivati dopo due ore di cammino percorrendo per un tratto una delle antiche vie che collegavano i due versanti degli Appennini e superando a 1900 metri il guado della montagna, il passo che, aggirando le pendici del monte Bolza porta da Castel del Monte all'altipiano.
L'aria è calda e il vento come un phön attenua appena la calura del torrido mattino.
La mancanza di pioggia e il lungo arido periodo hanno seccato l'erba; attorno a noi le sterminate praterie non sono che distese di paglia e solo qualche pino mugo rinverdisce il paesaggio circostante.
In questi mesi d'estate il vasto altipiano è percorso da greggi e da mandrie e sembra animarsi dopo i lunghi e freddi mesi invernali.
Certo, non ci sono più le migliaia di pecore che nei secoli passati popolavano il Piccolo Tibet e che facevano la ricchezza di ricche famiglie di possidenti; ormai il modello economico e cambiato mettendo fine al sistema della transumanza.
Per un giorno almeno
però, il cinque di agosto, i pastori sono festeggiati e il loro lavoro è riconosciuto anche se spesso le frasi dei discorsi ufficiali pronunciati dal palco suonano un po' di circostanza.

Il pubblico è numeroso, la mostra è anche e soprattutto l'occasione per una piacevole gita in montagna e gli accenti dialettali svelano provenienze diverse.
La gente circola fitta tra gli stand di prodotti del territorio: formaggi - tra cui il rinomato Canestrato di Castel del Monte - , miele della Maiella, aglio di Sulmona, prodotti in lana, zafferano di Navelli, birra artigianale aquilana.
Poco lontano, ma tenuto a doverosa distanza, è un altro mercato-fiera meno ligio ai canoni dell'aquisto etico e del prodotto artigianale e dove i venditori di porchetta affiancano paccottiglie di ogni genere.

Il cuore della manifestazione è però rappresentato dagli animali: pecore, montoni ma anche molte capre e qualche asino.
Gli allevatori, spesso in una posa fiera e orgogliosa, si tengono a fianco degli stazzi delimitati da reti e attendono e scrutano con qualche circospezione i giudici preposti che circolano tra le bestie valutando con occhio critico e annotando con scrupolo i propri giudizi.
Diverse sono le razze esposte, dalla merinos alla gentile di Puglia alla francese berichonne du Cher.
I cani pazientano vicino alle greggi, spesso mescolati agli ovini e sembrano anche loro in attesa, stupiti ma non troppo scomposti dalla confusione di questa giornata particolare. Non mancano i cavalieri e anche le forze dell'ordine pavoneggiano sui loro destrieri.

Momento culmine e punto finale della manifestazione ufficiale, dopo la premiazione, è l'attesa apertura degli stazzi, con le pecore che si spargono correndo nei vasti prati, seguite e incitate da cani e pastori. Un tempo era una marea bianca che come schiuma su un mare verde si allargava a ventaglio dallo spiazzo della mostra, oggi le morre di pecore sono ben meno numerose; quasi il gento simbolico di un rito che risale alla notte dei tempi, residuo di un mondo arcaico che ha segnato la storia dell'Uomo.

p.s. La giornata, cominciata sotto auspici festivi, si è chiusa in modo drammatico. Provocato dalla dabbenaggine di qualcuno, un incendio ha devastato un largo tratto della prateria e ha distrutto parte della vicina pineta. Non sarà definitivamente spento che dopo alcuni giorni.

2 commenti:

  1. Ti ringrazio per aver raccontato una rassegna a cui parteciparono i miei genitori qualche anno fa e che tanto stupì la mia mamma. Saranno contenti di riviverla attraverso il tuo post.

    RispondiElimina